sabato 19 novembre 2011

La settima onda

Vedi? Guarda l'orizzonte. Lo vedi che le onde stanno cambiando? Guarda come crescono e come sono più regolari. Le vedo arrivare. Senti? Lo senti? Anche il vento sta cambiando.

Sono seduti sulla sabbia, uno affianco all'altro, e lei non ha il coraggio di dirgli che no, non le riesce a vedere le onde che lui aspetta, con impazienza, e che va a cercare, con avidità. Gliela invidia questa sua capacità di leggere il mare, come se conoscesse le sue profondità e prevedesse i moti della sua anima. Vorrebbe avere il suo coraggio, la sua incoscienza nell'affrontare qualcosa di molto più grande di lui, profondo e potente infinito.
Questa è una delle tante cose che lei gli tace. Non per timore di lui o di quello che lui potrebbe pensare, ma perché il loro rapporto è fatto anche, e soprattutto, del silenzio di lei.
Lei è quella che ascolta. Forse è giusto che sia così, perché non è brava a dare consigli; è goffa e impulsiva quando parla. Spesso, anche se è giusto quello che dice, è sbagliato come lo dice. Lei lo sa che nel mondo dei sentimenti non esistono il giusto e lo sbagliato, che nessuno ha torto e tutti hanno ragione... ma il suo pensiero sta divagando, come sempre...
Pensa che questo potrebbe essere il momento giusto per rompere il suo silenzio, ora che sono seduti uno affianco all'altro, con la calda e obliqua luce del tramonto, lui che legge il mare e lei che si sforza di vederlo. Si, pensa, questo potrebbe essere il momento giusto per dirgli che non riesce a smettere di pensare a quel giorno in cui molte cose sono cambiate. Il giorno in cui lo ha visto scoppiare in lacrime e lei avrebbe voluto alzarsi, correre da lui e abbracciarlo, ma non l'ha fatto. Vorrebbe dirgli non riesce a spiegarsi perché sia rimasta immobile e abbia distolto lo sguardo, piangendo a sua volta. Si sente come se quell'abbraccio mai dato fosse ancora lì tra loro e che stia aspettando che lei saldi il suo debito. Ma lei teme che sia troppo tardi; le sembra che qualsiasi cosa lei faccia non sia sufficiente e ha paura che non riuscirà mai a saldarlo questo debito, il debito di un abbraccio.
Ancora una volta tace, distoglie lo sguardo dai suoi pensieri e lo rivolge al mare e alle onde, che lui ama tanta. Si domanda se lui conosce la leggenda della settima onda, un'onda che non segue il corso previsto di tutte le onde, ma improvvisa, arriva più alta e poi trascina via, verso il largo. Lei pensa che c'è sempre un fondo di verità nelle leggende.
Lo guarda alzarsi e correre incontro al suo mare, alle sue onde. Vorrebbe gridargli: “Stai attento! Fai attenzione alla settima onda!”. Ma resta in silenzio e lo osserva, mentre lui prende il largo.

Ad A.


1 commento:

  1. 1)Ho bisogno dell'onda .... 2)ho bisogno dell'onda ... 3)ho bisogno dell'onda ... 5)Ho bisogno dell'onda .... 6)ho bisogno dell'onda ... 7) ho bisogno . . . eccola!!! Sbraccio, scatto, sono in piedi, scendo fino alla base dell'onda e la risalgo. Altre due volte così. Ancora qualche secondo ed e' finita...non la sensazione, solo quell'onda!!! Sono pronto per un'altra....

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