lunedì 5 marzo 2012

Mi sta chiamando


Mi piacerebbe poter scrivere che ho approfittato della “Settimana delle parole” per raccogliere idee e spunti per il blog, ma in realtà quando ho detto che mi prendevo una vacanza non era un modo di dire. Mi sono davvero limitata a sfogliare i quaderni dove da anni trascrivo le frasi e i brani, letti un po’ ovunque, che per un motivo o per un altro mi colpiscono e lasciano il segno. E’ stato bello ripercorrere in questo modo le mie letture e scoprire come con il tempo i miei gusti siano cambiati: se ai tempi dell’adolescenza il mio argomento preferito era l’amore (Petrarca su tutti) e l’amicizia (che secondo me è solo una forma diversa di amore), l’affacciarmi alla vita lavorativa ha fatto sì che la mia attenzione si rivolgesse alla realizzazione personale (che spesso, ahimè, non coincide con il lavoro che si svolge); ultimamente poi, complice anche il blog, sono aumentati in modo esponenziale i brani che parlano di scrittura e lettura.
Continua ad affascinarmi e interessarmi molto anche il mondo dell’arte, tema in cui ho parecchie lacune, che vorrei colmare ma che, per “timori inspiegabili”, non ho ancora provveduto a farlo. Uno dei buoni propositi di questo nuovo anno è proprio quello di affrontare alcuni dei libri che mi riprometto da molto tempo di leggere, uno di questi è proprio “La storia dell’arte” di Gombrich. Come mi scrisse una volta mio fratello, sono i libri a decidere quando e come farsi leggere e io sento che Gombrich mi sta chiamando.
(immagine via BrainPickings)



6 commenti:

  1. il rosso e il nero, anna karenina, ogni anno li metto in lista e poi niente.
    Arriverà il giorno in cui mi chiameranno sul serio. baci

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  2. Verrà il loro momento, vedrai. ;-)
    Buona giornata.
    Francesca

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  3. Che bello questo tuo post: mi hai permesso, in poche righe, di conoscerti e di riconoscermi, almeno un po'.
    A presto
    Grazia

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  4. Grazie Grazia (scusa il gioco di parole).
    A presto sicuramente.
    Francesca

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  5. Non iniziare con "la storia dell'arte"..."leggi di arte". Per date, nomi, correnti inscatolate in definizioni, passa prima da altro. Tanto ormai sono lontani gli anni della scuola. Prendi un qualsiasi libro su Marcel Duchamp, e leggilo. Inizia da lì. Finito quello, poi prendi un libro su Giotto o Cimabue. Terminato, un bel libro su Rubens o Rembrandt. E per chiudere uno sguardo su qualche artista contemporaneo. TROPPO!?! Forse si...ma ora puoi leggere il Gombrich!!!

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  6. Così mi offri sul piatto d'argento una scusa per non leggere Gombrich... :-)

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