lunedì 5 maggio 2014

Meglio viverla


Il suo blog “La casa nella prateria” è stato uno dei primi che ho letto, anni fa, quando ho scoperto l'esistenza di questo mondo virtuale. Mi infonde calma, serenità e tratta temi differenti tra loro, alcuni molto lontani dal mio stile di vita e dai miei interessi, e proprio per questo motivo è per me spunto di riflessione e approfondimento.
Mi è venuto naturale quindi, non appena presa la decisione di dare le dimissioni, di leggere uno dei libri pubblicati da Claudia Porta: “La mia mamma sta con me”. In questo libro non solo racconta la sua esperienza personale di mamma, che ha fatto della sua passione un lavoro, ma da suggerimenti e informazioni sia a livello pratico che burocratico, oltre che descrivere in modo dettagliato il mondo virtuale dei blog e della netiquette, cioè della buona educazione e le regole non scritte che vigono su internet; il tutto accompagnato da un linguaggio semplice e chiaro, un tono leggero, come tra amiche che si scambiano consigli. Lo suggerisco, soprattutto per chi sta muovendo i primi passi nella blog sfera e spera di far conoscere così la propria attività.
Personalmente quello che ho apprezzato di più sono state le parti in cui Claudia raccontava della sua esperienza personale e le interviste, raccolte alla fine del libro, ad altre donne e mamme che, sempre grazie a internet, sono riuscite a crearsi una professione su misura.
C'è una lezione che mi ha impartito questo libro. Non è una cosa di cui vado molto fiera ma, talvolta, mi capita di essere invidiosa; presa dal mio pessimismo penso che agli altri le cose vadano sempre bene e a me no, che sono più fortunati, che siano in qualche modo “facilitati”. Non è una cosa che mi impedisce di gioire sinceramente dei loro successi, è un modo più che altro per piangermi ancora più addosso. Ebbene, leggendo questo libro, mi sono un po' vergognata di me stessa, perché ho avuto la conferma che in realtà queste persone si meritano il successo che hanno perché si fanno un mazzo così, per dirla in modo elegante. Non perdono tempo a piangersi addosso, ad esempio; non sprecano energia a guardare quello che fanno gli altri perché sono troppo concentrati a raggiungere il loro obiettivo. Per dirla con una frase presa proprio dal libro:

La vita è troppo breve per sprecare il proprio tempo a cercare in rete la ricetta per la giornata ideale. Meglio viverla.

Heather Fontenot


(Nella foto la prova che sto mantenendo uno dei miei buoni propositi: metto lo smalto leggendo!)



4 commenti:

  1. Bel pensiero...come sempre grazie Francy e buon inizio di settimana

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  2. Passo anch'io dal blog di Claudia e lo trovo davvero interessante.
    La frase che riporti è davvero notevole. Grazie

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