lunedì 15 settembre 2014

Quanto pesa?


Non mi capita molto spesso di comprare libri al supermercato; è uno di quei reparti in cui capito di rado. Non amo molto fare la spesa: entro, compro il necessario ed esco; spesso in un'ora sono già a casa. Mi piacerebbe una volta prendermi il tempo di girarlo tutto, sono sicura che farei delle piacevoli scoperte; ma per ora la spesa è solo un dovere e non proprio un piacere.
Anche questa volta ero, come sempre, con i minuti contati ma ero, anche, prossima alla partenza per la montagna e non avevo avuto il tempo di andare in biblioteca: i libri da portare con me in vacanza non erano sufficienti. (Si, è vero, nella libreria ho due scaffali e mezzo di libri ancora da leggere... ma voi da che parte state?!) Così ho fatto un salto nel reparto libri e quasi subito il mio occhio è stato attirato dal formato di questi romanzi; sembravano bignamini. «Ma guarda che cosa si sono inventati...»
Flipback li hanno chiamati; proprio l'altro giorno su Instagram c'è stato uno scambio di opinioni su questi piccoli libretti, che stanno nel palmo di una mano ma hanno una carattere leggibile e sono leggeri, perfetti per seguirti ovunque. Li avete visti e/o comprati? Cosa ne pensate?
Comunque, molti dei titoli proposti non erano di mio interesse o li avevo già letti, ma ormai il formato mi aveva incuriosita e volevo scoprire l'effetto che mi avrebbe fatto leggere un libro così. Di Chiara Gamberale avevo da poco letto “Per dieci minuti” e mi era molto piaciuto, nella sua semplicità e scorrevolezza, mi aveva fatto riflettere parecchio; ho pensato che non mi avrebbe delusa un'altra volta e ho avuto ragione. Ironia della sorte, “Quattro etti d'amore, grazie” è ambientato in parte in un supermercato!
Ecco che cosa ho portato a casa con me, mettendo questo libro nel carrello: due domande; il regalo più bello che un romanzo ti possa fare.

Quanto pesa quello che siamo? E quello che non abbiamo?


3 commenti:

  1. i Flipback sono stati presentati a TO, non mi fanno impazzire, cioè non ne vedo la necessità a dire il vero. Chiara Gamberale la prendo in mano e quindi in considerazione a ogni passaggio in libreria, anche ieri, ma poi la metto giù, poco convinta, mi pare leggendo qua e là che abbia buone idee ma prosa sciatta. Spero arrivi in biblioteca così la leggerei senza rimorsi per il portafoglio. Bacio Sandra

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    1. Non sapevo fossero stati presentati qui, immagino al Salone del libro... Shame on me! direbbero gli inglesi...

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    2. si certo al salone (x me To=salone) :D sandra

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