venerdì 3 luglio 2015

La valigia dei libri, immaginaria


Non ho ancora deciso quali libri porterò con me in montagna, credo sceglierò tra quelli che giacciono da tempo immemore sugli scaffali della mia libreria, quelli destinati ai volumi ancora da leggere.
Se entrassi oggi però in una libreria, comprerei sull'onda dell'emozione e della curiosità alcuni libri che ho scoperto grazie ad altre blogger o articoli o foto su Instagram. Ecco qui di seguito la mia valigia dei libri immaginaria:

1. Concita de Gregorio “Mi sa che fuori è primavera”, ed. Feltrinelli

A colpirmi è stato un brano tratto dal libro, purtroppo non ricordo più dove l'ho letto, e che ho prontamente trascritto nel mio quaderno delle frasi.
Per essere felici non ci vuole tanto. Per essere felici non ci vuole quasi niente. Niente, comunque, che non sia già dentro di noi.
Ho poi letto anche l'articolo/intervista all'autrice su Vanity Fair n.22 di giugno, scoprendo così che il libro parla della triste vicenda delle gemelle scomparse nel nulla dopo essere state rapite dal padre, poi morto suicida. Anche qui mi è rimasta impressa una frase:
C'è una tecnica antica giapponese per cui un vaso rotto non si butta ma si ripara con l'oro, così che i punti delle saldature lo rendono ancora più prezioso.
Le cicatrici possono e devono diventare punti di forza...

2. Livia Manera Sambuy “Non scrivere di me”, ed. Feltrinelli

Ho letto la recensione fatta da Camilla nel suo blog “Zelda was a writer”, che potete leggere qui. Non aggiungo altro se non che, per quanto mi riguarda, non c'è niente di più rinfrescante e rigenerante di un bagno immersa tra scrittori, storie e passione creativa.

3. Gioia Gottini “Tutto fa branding”, ed. Zandegù (solo formato ebook)

Per prima cosa, si tratta di un libro pubblicato da una casa editrice torinese, mogli e buoi dei paesi tuoi come si dice, che vi invito a conoscere meglio sul loro sito, qui.
Ho letto il posto scritto da Alessandra, autrice del blog “L'angolino di Ale”, scoperto recentemente grazie ad Instagram, lettrice davvero prolifica e onnivora, che vi invito ad andare a trovare. 
Mi attirano i libri che promettono di aiutarti a fare ordine tra le idee e capire se hai imboccato il sentiero giusto. Inoltre, in questo mondo digitale dove il primo prodotto ad essere sul mercato sei proprio te stesso, mi ha incuriosito il focalizzarsi del libro proprio sul personal branding.
...l’attività̀ e chi la svolge si sovrappongono, e i valori che esprimono i tuoi prodotti sono anche i tuoi personali... Al centro non c’è solo quello che fai, ma ci sei anche tu...: la tua storia è interessante, la tua attività ha il tuo volto e il tuo nome, e le persone, se devono comprare, sono rassicurate dal fatto di «vedere» da chi comprano. Perché le persone amano comprare da altre persone.
Un tema da approfondire.

4. Oliviero Ponte Di Pino “I mestieri del libro. Dall'autore al lettore”, ed. TEA

Rimanendo nell'ambito manuali, e nel mondo editoriale che è la mia passione, pur avendo seguito diversi anni fa un corso di tecniche editoriali, penso che un ripasso mi gioverebbe molto e questo libro sembra fare al caso mio. Soprattutto potrebbe aiutarmi a capire se continuare o meno a cullare un piccolo sogno, che mi è sbocciato nel cuore da tre anni a questa parte...

E voi, cosa avete messo in valigia, immaginaria e non?

3 commenti:

  1. Nella mia valigia immaginaria ho messo una valigia pesante che porto sulle spalle da troppo tempo e che è tempo di spedire.
    Per ora l'ho aperta, ho ordinato le cose che conteneva e l'ho richiusa.
    Nei prossimi giorni le acquisterò un biglietto per l'altrove.

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    1. Spero tu sia andata al più presto in posta; bisogna liberarsi delle cosa pesanti che ci inchiodano a terra e non ci permettono di andare avanti (volare sarebbe ancora meglio!)
      Ti abbraccio.

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    2. Sono andata in posta proprio stasera....
      Grazie per l'incoraggiamento!

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