martedì 14 luglio 2015

Uccelli di rovo

Ho letto “Il Signore degli Anelli” in poco più di una settimana, “Il nome della rosa” in pochi giorni; questo per dire che ai bei tempi, se un libro mi piaceva, lo divoravo, indipendentemente dal numero di pagine. Quindi, se ho impiegato tanto a finire questo libro è stato solo per la mancanza di tempo, perché appena possibile lo prendevo in mano e oooh! se mi ha appassionato!
Uccelli di rovo” di Colleen McCullough è una saga che ha per protagonista una famiglia, i Cleary, e un'immensa fattoria australiana, Drogheda; per più di cinquant'anni il libro segue le gesta dei suoi protagonisti, soprattutto le figure femminili, con un susseguirsi di colpi di scena che lasciano davvero senza respiro (e che ripagano un po' delle prolisse descrizioni).
Non ho mai visto la serie tratta dal libro ma, ora che l'ho letto, capisco come abbia potuto tenere incatenati allo schermo milioni di spettatori.
Ero in montagna, era l'ora di cena e mi mancavano solo 15 pagine alla fine, non riuscivo a posarlo! E' dovuta intervenire mia madre, per fortuna non facendomi notare che non avevo più 15 anni ma anzi avevo una figlia a cui pensare, ma soltanto suggerendomi che invece di leggerlo di fretta, avrei potuto farlo con più calma dopo, una volta a letto, godendomi molto di più il finale, ovviamente inaspettato!
Ringrazio Sandra per avermelo suggerito e ripeto a voi quello che lei disse a me: il libro è spettacolare, recuperatelo!
La leggenda narra di un uccello che canta una sola volta nella vita, più soavemente di ogni altra creatura al mondo. Da quando lascia il nido, cerca e cerca un grande rovo e non riposa finché non lo abbia trovato. Poi, cantando tra i rami crudeli, si precipita sulla spina più lunga e più affilata. E, mentre muore con la spina nel petto, vince il tormento superando nel canto l'allodola e l'usignolo. Una melodia suprema il cui scotto è la vita. Ma il mondo intero tace per ascoltare, e Dio, in Paradiso, sorride. Al meglio si perviene soltanto con grande dolore... O così dice la leggenda.

4 commenti:

  1. Post come questo danno un senso al mio blog nei momenti di stanchezza. Grazie per aver colto il suggerimento e averne parlato.
    Un abbraccione Sandra
    ps. ho letto anche i volata i post precedenti scritti durante la mia bellissima vacanza.

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  2. La condivione, lo scambio, il confronto: sono le cose che più amo dell'essere blogger! Grazie a te, Francesca

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  3. Ti dico tutta la verità: secondo me il telefilm ha tenuto tutti incollati per merito del protagonista!
    Io ero piccola, avevo 10 anni, ma quanto mi piaceva quell'uomo là!
    Lo cerco in biblioteca, tempo fa mi era tornato in mente che esisteva un romanzo, ora è il momento di leggerlo, magari affiancato a quello che invece va tanto di moda ora... tu sai cosa intendo, no? ;)

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    1. Il telefilm non l'ho mai visto ma, leggendo il libro, nella mia immaginazone, Padre Ralph è ancora più bello! :-)
      Credo di aver capito quale libro intendi, ha a che fare con delle sfumature, credo...

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