lunedì 21 settembre 2015

Ogni maledetto giorno


Cascasse il mondo, ogni pomeriggio, appena VV si addormenta, io mi siedo davanti al computer. Lo faccio senza se e senza ma, alle volte non sparecchio neanche la tavola, quante volte mi sono ritrovata a farlo mentre VV fa merenda. Fanculo la vita Pinterest. Scusate il termine.
Questo blog, scriverlo, è il mio ossigeno, la mia terra, la mia acqua, il mio fuoco. Pagherei pur di non smettere di farlo, altro che farmi pagare... Ognuno ha il suo modo di nutrire il proprio sé. Scrivere questo blog, insieme al leggere, è il mio. E' strano come sia facile trascurare se non addirittura abbandonare le cose che ci fanno stare bene, che ci fanno vivere. Come l'abnegazione, il sacrificio, il votarsi completamente al 100% a tutt'altro ci renda ciechi verso noi stessi, smettiamo di nutrirci, ci facciamo morire di fame. Dentro. Non ce ne rendiamo nemmeno conto anzi, siamo i primi a giustificarci dietro un muro di scuse, dal più comune «non ho tempo» al più subdolo e infido «non sono così egoista».
Ma questo non è egoismo, è sopravvivenza. E' vita. Dovessi morire domani sarei felice perché la mia cucina è in ordine e linda o perché ho passato i miei ultimi respiri scrivendo e leggendo? E la mia bambina preferisce una cucina pulita o una mamma che quando si sveglia l'accoglie con il sorriso perché è felice di come ha passato il tempo mentre lei dormiva? Si parla così tanto dei doveri, mai di quelli verso noi stessi.
Ci ho impiegato due anni a capirlo, ho dovuto toccare il fondo, sentirmi dire dall'osteopata (l'osteopata?!) «sei svuotata». Mi stavo facendo morire di fame.
Non è facile, alle volte mi siedo davanti al pc senza avere la più pallida idea di cosa scrivere ma ben in mente le mille cose che avrei da fare in casa. La vocina che mi rimprovera perché mi trastullo, che mi fa vergognare perché «si, insomma, il blog è un passatempo» è sempre bella squillante nelle mie orecchie. Sto imparando a non ascoltarla.
Qualcuno ha tempo da perdere per criticarmi o prendermi in giro? Faccia pure, non sono un premio nobel della letteratura e per questo dovrei smettere? Ho deciso di smettere di vergognarmi, io ho una cosa più importante da fare: rendermi felice. Vestirmi e truccarmi tutte le mattine sarà una vanità, ma mi rende felice guardarmi allo specchio e mi aiuta ad amarmi. Scrivere questo blog può sembrare futile ma mi da gioia e mi fa sentire viva, in dialogo finalmente con la me stessa più profonda.
Ho intenzione di farlo, ogni maledetto giorno.

8 commenti:

  1. FANCULO Sì ogni maledetto giorno io ti leggo, ecco. Piantala di flagellarti Francesca, non porta da nessuna parte e sono sicura che casa tua è pulita. Bacione Sandra

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh lo so, perdo tanto di quel tempo a torturarmi con mille pensieri... Riuscirò a cambiare? Ci sto provando.

      Elimina
  2. BRAVA!
    E scusa se lo urlo ma è così che devi sentirti: felice per quello che sei. Con la tavola apparecchiata, se occorre. Ah, conosco troppa gente con la casa da copertina e il vuoto dentro, non fa per me!
    Scrivi, e leggi! E gioca, anche!
    Ti leggo anch'io :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sai quando uno vuole l'uovo e anche la gallina? Prima a poi imparerò, spero!

      Elimina
  3. Così si fa! Brava. E che il magnifico manifesto sia realtà, ogni benedetto giorno.

    RispondiElimina
  4. Come comprendo e come condivido...e come dobbiamo essere capaci a farlo! Forza, ce la faremo e sarà bello darci vicendevolmente la carica . Grazie Francy ;-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I buoni propositi e la buona volontà ci sono. Speriamo...

      Elimina