lunedì 14 gennaio 2013

Darcy sta per baciare Elizabeth

E' proprio vero che non si può sapere come si reagirà a un determinato evento fino a quando non accade a noi stessi in persona.
Ho sempre immaginato che una volta rimasta incinta avrei letto libri su libri in merito alla gravidanza, che avrei voluto sapere fino al più piccolo particolare quello che stava accadendo dentro di me e che sarei stata “informatissima” sull'argomento. Pensavo che non avrei letto altro per tutti i nove mesi della gravidanza!
Così, non appena ho appreso del mio nuovo stato, mi sono subito recata in biblioteca a procurarmi dei manuali. Non che non volessi comprare dei libri, ma per scaramanzia avevo deciso che non avrei acquistato nulla fino alla fine del primo trimestre, così ho dovuto accontentarmi di quello che passava il convento, cioè la biblioteca.
Credo di non aver letto più di qualche pagina sparsa qua e là e poi mi sono affrettata a restituirli dopo pochissimi giorni. Quei libri e quello che c'era scritto sopra mi mettevano paura, solo vederli in giro per casa mi metteva ansia. E non avevo bisogno che qualcosa mi spaventasse, perché lo ero già costantemente, 24 ore su 24.
Così ho scoperto che le descrizioni troppo dettagliate, il linguaggio un po' troppo freddo e scientifico non avevano affatto il potere di tranquillizzarmi, anzi, proprio quello di cui meno avevo bisogno era qualcuno che mi dicesse come avrei dovuto sentirmi. Perché se non mi sentivo così, significava che c'era qualcosa che non andava?
Per fortuna ho trovato il libro che fa per me, “Il bello del pancione” di Kaz Cooke, già solo il titolo mi rasserena. Settimana per settimana fornisce tutte le informazioni sulla gravidanza, come cambiano il tuo corpo e quello del feto, ma con un tono leggero e partecipe. Inoltre, all'interno del libro, è contenuto anche il “Diario di Esmeralda” che racconta, in prima persona e in modo molto divertente, l'esperienza di una trentenne alle prese con la sua prima gravidanza. Perché cosa c'è di meglio, quando ti assale la preoccupazione, di qualcuno che ti aiuta a buttarla sul ridere?

La nausea si ferma improvvisamente per un giorno. Oh mio Dio!
La nausea ricomincia. Grazie a Dio!
Maledetta nausea.

Se qualcuno ti chiede perché sei stanca, rispondi che hai fabbricato sopracciglia tutta la notte.

Fra gli altri suggerimenti di cose utili da portare ci sono anche “libri o riviste, pantaloncini o costume da bagno per il partner se lo desidera”. Non ho mai pensato al travaglio in acqua come a un momento in cui mi rilasso leggendo un romanzo e mio marito si fa qualche vasca. E in quale preciso momento del travaglio uno comincia a leggere? “Guarda, s'intravede la testa del piccolo!” “Non rompere adesso, Darcy sta per baciare Elizabeth”.


3 commenti:

  1. un po' come i bugiardini dei farmaci che a leggerli ti sale un'ansia tremenda! noooo cara leggi cose divertenti anche in argomento ma trattate con frivolezza.
    baci
    keep calm
    you are only pregnant!!! : )

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    1. I primi tre mesi sono stati i più difficili, anche a causa dei vari malesseri. Ora va molto meglio, mi sono data una calmata... più o meno!

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    2. per sentito dire i 3 mesi di mezzo sono i migliori, enjoy!
      sandra

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